LA PSICOTERAPIA IN PRESENZA E LA PSICOTERAPIA

 

Cos’è “The OCD Clinic”?

The Ocd Clinics sono studi clinici e di ricerca privati, presenti in diversi paesi europei (Ancona – Italia; Floriana – Malta; Dublino – Irlanda; Parigi – Francia). Presso le nostre sedi è seguito costantemente da uno psicoterapeuta col quale può svolgere incontri online a distanza e in presenza.

Protocolli di trattamento focalizzati e specifici, messi a punto per le diverse problematiche consentono al paziente, che seguirà alla lettera le indicazioni concordate, di raggiungere l’obiettivo desiderato e risolvere il suo problema in tempi brevi.

 

Qual è il setting?

Paziente e terapeuta sono uno di fronte all’altro.

Il paziente descrive il suo problema e il terapeuta indaga.

Al termine dell’indagine, in seguito alla valutazione diagnostica e alla valutazione delle risorse, paziente e terapeuta concordano un piano d’azione (strategia), passi da compiere e strumenti e tecniche da utilizzare tra un incontro e l’altro. Le tecniche messe in atto consentono al paziente di iniziare a gestire meglio il problema e al terapeuta di scoprirne il funzionamento.

 

Cos’è la Psicoterapia?

La Psicoterapia, innanzitutto, è CURA. Essa risponde con efficacia ed efficienza alle esigenze dei chi ne fa richiesta quand’è basata sulla ricerca scientifica, non rigida, bensì rigorosa e flessibile.

 

Su cosa si basa il nostro approccio scientifico?

Il nostro approccio scientifico, elaborato dall’esperienza clinica condotta su migliaia di casi seguiti presso i nostri centri sparsi in tutto il mondo, segue il metodo della Ricerca-Intervento (Action-Research di Lewin, 1946) ed è pragmatico e focalizzato.

 

Come si svolge la nostra psicoterapia?

La nostra psicoterapia segue protocolli di trattamento focalizzati e adattati ad hoc sul caso specifico. Il percorso si sviluppa in quattro fasi: definizione del problema, sblocco, consolidamento e monitoraggio.

  • La prima fase consiste nella DEFINIZIONE DEL PROBLEMA O DELL’OBIETTIVO attraverso un’indagine condotta utilizzando il dialogo strategico elaborato dal prof. Giorgio Nardone, successivamente da noi adattato anche per la psicoterapia online (telepsicologia) con particolari accorgimenti a carattere para-verbale e non-verbali. In questa fase la persona che ha fatto richiesta della psicoterapia descrive il problema e/o definisce l’obiettivo. Ciò consente di avanzare le prime ipotesi diagnostiche, di valutare le risorse presenti e in seguito di concordare l’intervento più adeguato e focalizzato, per sbloccare il problema o per compiere il primo passo verso l’obiettivo definito
  • Il secondo passo è appunto lo SBLOCCO, che giunge già dopo le prime sedute che avvengono con una cadenza bisettimanale. Chi richiede la psicoterapia, già dopo le prime sedute, avverte i primi cambiamenti desiderati. Ciò incrementa la fiducia verso il terapeuta, riduce la resistenza al cambiamento, aumenta il livello di collaborazione e l’alleanza terapeutica.
  • La terza fase è il CONSOLIDAMENTO delle tecniche che hanno permesso lo sblocco del problema. In questa fase il cambiamento desiderato si struttura, per cui bisogna fare attenzioni a non sottovalutarla. L’illusione di aver raggiunto il traguardo anzitempo potrebbe inficiare negativamente sugli obiettivi, impedendone la realizzazione permanente. Chi segue con regolarità oltre ad apprendere come procedere al meglio, impara a sfruttare al massimo il potenziale delle tecniche acquisite.

In questa fase (terza/quarta seduta) l’intervallo tra gli incontri è circa una volta al mese e questo per altre tre/quattro incontri.

  • L’ultima fase è quella del MONITORAGGIO O FOLLOW-UP, che consiste nell’effettuazione di controlli di verifica per accertarsi che tutto stia proseguendo al meglio, come da protocollo. In questa fase le sedute avvengono dopo tre mesi, sei mesi e un anno.

 

Quali sono i tempi della psicoterapia e della seduta?

Il percorso di psicoterapia mediamente si esaurisce in una decina di sedute. Talvolta, però, vi sono soggetti con risorse e in grado di collaborare, per i quali sono sufficienti una (one-session therapy) o pochissime sedute per risolvere il problema o raggiungere l’obiettivo.

La durata della singola sessione può variare in funzione della fase, delle risorse e delle caratteristiche del richiedente.

 

Da cosa prende origine la nostra psicoterapia?

Il nostro intervento tiene conto di: tecniche e stratagemmi che si rifanno all’antica tradizione della filosofia cinese; alle più contemporanee tecniche dell’ipnosi di Milton Erikson; alle tecniche della scuola orientata alla soluzione (solution oriented) di Milwaukee; alle tecniche orientate al problema (probelm oriented) del Mental Research Institute di Palo Alto (CA) e della scuola di Psicoterapia Strategica Breve di Arezzo fondata dal prof. Giorgio Nardone e Paul Watzlawick, uno dei maggiori esponenti del MRI.

 

Quali sono gli effetti della psicoterapia?

Numerosi studi scientifici attestano gli effetti positivi del follow-up psicoterapeutico. Rispetto all’assunzione di farmaci, la psicoterapia porta a una notevole riduzione del consumo di farmaci in generale e di psicofarmaci, si va dal 50% post-trattamento al 72% nei cinque anni (Keller et al., 1998). Inoltre, oltre il 90% dei nostri percorsi terapeutici dura mediamente 8 sedute, solo un 10% circa va oltre le 15 sedute.

Si osserva che la psicoterapia è più frequentemente richiesta da persone di età pari o superiore ai 35 anni, da donne, da persone separate, da chi svolge un’attività socio-professionale con un livello di istruzione superiore, da chi vive in aree in cui l’offerta di professionisti della salute mentale è elevata e da chi soffre di disturbi mentali comuni gravi e/o in comorbilità (Dezetter, 2012, p. 9).

 

È dimostrabile l’efficacia della psicoterapia?

Indagini di Neuroimmagine, ossia, esami che registrano visivamente la funzionalità dei neuroni nel cervello, provano l’efficacia della psicoterapia tramite metodi di Neuroimaging.

Una serie di studi sperimentali dimostrano l’efficacia della psicoterapia, anche tramite metodiche di visualizzazione in vivo del cervello, come la Tomografia ad emissione di positroni (PET) e la risonanza magnetica funzionale (fMRI). Sono stati esaminati gruppi diversi di pazienti, affetti da disturbo ossessivo-compulsivo, da fobia specifica o sociale, depressione ed altri disturbi maggiori (Baxter, 1990), riscontrando cambiamenti significativi sia sul piano biologico (Linden, 2006), che su quello comportamentale (Beauregard, 2014).

Le ricerche dimostrano che la psicoterapia apporta cambiamenti nell’attività funzionale cerebrale dei pazienti e miglioramento nel quadro clinico, con cambiamenti delle aree corticali e sottocorticali.

Dunque un percorso di psicoterapia che funziona come il nostro, alla stregua del farmaco, modifica l’attività neuronale, ma senza dar luogo al fenomeno della tolleranza e a sintomi riconducibili ad uno stato di dipendenza da sostanza. Sospendere improvvisamente con gli psicofarmaci impatta sulla persona invalidandola e provocandole un enorme malessere psicofisico, poiché la loro composizione chimica agisce sulle naturali reazioni neurochimiche. In maniera diversa agisce la psicoterapia come la nostra che puntando sull’alleanza terapeutica aumenta la fiducia e l’autostima, ripristina un equilibrio naturale e apporta benefici permanenti nell’individuo e nel sistema in cui è inserito.

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