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Sono sempre di più frequenti i casi clinici che lamentano disturbi sessuali. Tra di essi i più frequenti sono:
- disfunzione erettile o difficoltà di erezione,
- assenza del desiderio sessuale,
- eiaculazione precoce,
- vaginismo e dispareunia
Essi sono influenzati da molteplici fattori, tra cui lo stress, i ritmi frenetici della vita moderna e le aspettative irrealistiche legate alla sessualità. Queste difficoltà possono inficiare profondamente la qualità della relazione, possono innescare tensioni all’interno della coppia, minare la comunicazione e l’intimità, portare alla rottura del legame affettivo, nei casi più gravi.
Un denominatore comune a numerosi disturbi sessuali, sia maschili che femminili, è la presenza di un’eccessiva focalizzazione sul controllo. Paradossalmente: il tentativo di dominare volontariamente una risposta fisiologica e psicologica complessa come la sessualità, spesso conduce a un risultato opposto, ovvero alla perdita di controllo e all’insorgenza di disfunzioni. Quando un atto spontaneo diventa fonte di ansia e di frustrazione, quando il desiderio di voler controllare la propria sessualità è eccessivo, allora lo sforzo per provare/dare piacere elimina il piacere naturale. Quanto maggiore è la pressione psicologica che incita a concentrarsi per spingere e creare l’onda perfetta, tanto più l’onda sfugge di mano, soffoca l’istinto naturale e l’intento fallisce.
In altre parole, il desiderio ossessivo di una perfetta erezione o di un orgasmo intenso finisce per inibirli. Così si crea il blocco! L’ansia da prestazione sessuale è un vero e proprio sabotatore del piacere. Che si tratti dell’uomo che teme di non essere all’altezza o della donna che fatica a lasciarsi andare, la radice del problema è spesso la stessa: un blocco mentale che impedisce al corpo di rispondere in modo spontaneo agli stimoli. Impotenza e anorgasmia sono solo alcune delle conseguenze di questa disconnessione tra mente e corpo.